Massi’, c’erano cascati tutti, o quasi: l’Europa difende la libertà di pensiero e di espressione perché è un valore fondante della nostra cultura. Che meraviglia. Centinaia di migliaia di persone in piazza in tutta Europa, e pure nel mondo, per difendere un così nobile principio. Non importa se la satira di un settimanale è o non è squallida e becera, non importa se il Ft mente spudoratamente quando racconta la situazione economica, non importa quanto sia indecente il Tg5 italiano o RaiNews24, quanto sia bugiarda la Stampa/La Busiarda. L’importante è difendere il principio della libertà di pensiero e di espressione. Per tutti.
Beh, insomma, proprio per tutti no. Perché la Francia di Hollande, che tuona in difesa dei principi del ’79 e della Republique, e’ la stessa che censura Dieudonne’ perché scomodo. Ma i principi? La libertà di pensiero e di espressione? In questo caso non vale. Ma non solo in questo. Negazionisti? In galera. Revisionisti? Non ammessi. E mica solo nella Francia dei sacri principi. Un po’ ovunque, nell’Europa illuminata a senso alternato. I sacri principi valgono solo se fai parte del gioco, non se te ne tiri fuori.
D’altronde, nel suo piccolo, anche il burattino Matteo si comporta nel medesimo modo, offendendo i gufi che osano criticarlo, insultandoli, condannandoli alla gogna mediatica. Salvini, tra un errore ed una mancanza di competenza, dice qualcosa che non piace? “Fermate Salvini”, ordina il Pd. Che libertà di pensiero!
E la Francia che tutela ogni libertà d’espressione non vuole che Marine Le Pen partecipi al corteo di sostegno alla libertà di espressione. Senza vergogna, anche perché chi osa criticare viene messo al bando senza possibilità di esprimersi. Eravate su Scherzi a parte e non ve ne eravate accorti.