L’associazione politico-culturale Ragusa in Movimento ha inteso commemorare le vittime delle cosiddette “marocchinate” e, allo stesso tempo, chiedere all’amministrazione comunale l’intitolazione di una via in memoria delle donne e degli uomini che nel 1943-1944 subirono violenze. “La manifestazione patriottica denominata “Giornata nazionale in memoria delle vittime delle marocchinate” – chiarisce il presidente di Ragusa in Movimento, Mario Chiavola – è promossa in tutta Italia dall’Anvm, Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, ed è giunta alla terza edizione. L’appuntamento di ieri è stato organizzato per onorare la memoria delle donne e degli uomini che, nel periodo 1943-1944, subirono violenze sessuali da parte delle truppe coloniali francesi. Vicende terribili, conosciute come “marocchinate”, un termine di uso comune dal lontano 1946. Vogliamo ricordare degnamente il sacrificio delle donne e degli uomini italiani, abusati sessualmente, derubati, seviziati dai militari magrebini francesi nel 1943-1944. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di intitolare una via, una piazza o un giardino alle Vittime delle marocchinate. A sostegno di questa richiesta, siamo pronti ad avviare una raccolta firme tra la popolazione”.


Gli stupri, le ruberie, gli omicidi, compiuti ai danni delle donne e degli uomini italiani, nel periodo 1943-1944, sono una tragedia nazionale che da troppi anni viene tenuta sotto silenzio. 

Il grande pubblico ha notizia di questa vergogna, solo attraverso il libro di Alberto Moravia e l’omonimo film “La Ciociara”, con la mirabile interpretazione di Sofia Loren. 

Poi c’è stato il buio! Di queste vicende non si doveva parlare, dovevano cadere nell’oblio.

Anche le Foibe e l’esodo dal confine orientale hanno avuto per decenni la stessa sorte, fino a quando, nel 2004, è stata approvata la Legge che ha istituito Il Giorno del Ricordo.

Analogamente abbiamo sentito l’esigenza di organizzare questa Giornata, per narrare, ricordare, commemorare, testimoniare e chiedere che sia istituita ufficialmente con una Legge dello Stato. 

Chi dimentica, è complice! BASTA OMERTÀ!

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