La folle sentenza della corte europea dei diritti dell’uomo mi ha fatto notare che in questa sede di consiglio circoscrizionale non è presente un’effige del crocefisso simbolo delle radici cristiane italiane ed europee. E per questo motivo che ho deciso di farne dono, in questa seduta, al Consiglio e spero e credo che questa mia decisione sia supportata e avallata dagli altri colleghi consiglieri.Quella del Crocefisso nei luoghi pubblici non è una lotta fra cristiani e musulmani, la discussione deve essere incentrata se il crocifisso rappresenta un simbolo culturale antropologico italiano e/o europeo oppure no, secondo me si.A livello personale non ho nulla contro i musulmani anzi mi fanno simpatia e li ammiro per come rispettano la propria fede e i propri costumi e per come vogliono che gli altri rispettino loro e la loro cultura. Cosa della quale non si può dire dei cristiani che, sembra, vogliano liberarsi sempre più di un fardello che sembra pesare loro come un macigno.Io credo di essere fortemente rispettoso delle religioni e del pensiero altrui perchè prima di ogni altra cosa rispetto me stesso, la mia cultura e le mie radici.Non credo che il Crocefisso sia solo una questione di appartenenza religiosa, tutt’altro. E’ un simbolo di principi universali che esulano da guerre di religione. A nessuno potrà mai dare fastidio un’icona che veicola messaggi di solidarietà, condivisione, tolleranza, rispetto, a meno che non si creda nei valori apposti. Il crocefisso rappresenta i valori condivisi da una comunità, sintetizza pertanto principi positivi e universali, condivisibili da tutti. Valori che fungono da collante con la società civile. La bontà del simbolo della croce è condivisa anche dai musulmani e dagli appartenenti ad altre religioni.Non si tratta di una battaglia fra religioni ma di una battaglia per la tutela della tradizione e degli irrinunciabili valori civili e culturali.A chi ritiene che i valori universali sono anche contenuti nella nostra costituzione voglio ricordare che dobbiamo dare atto ai padri costituenti, ispirati da principi cristiani, se oggi la nostra costituzione garantisce tutti. Costituzione che si basa sul contributo dato dai cattolici italiani come De Gasperi. Non per nominare sempre i miei amici musulmani ma da loro la Costituzione e le leggi dello Stato sono il Corano. Loro rispondono alle leggi del corano a loro libera interpretazione e con tutte le nefandezze che, in alcuni casi, conosciamo. Per essere più chiaro, se dal 1946 al 1948 avessimo avuto dei padri costituenti musulmani oggi non avremmo una costituzione come la nostra ma un’altra che magari potrebbe condannare a morte le donne adultere o uccidere i cristiani che volessero affermare la propria religione.Questo è il punto, noi siamo così oggi perchè abbiamo ricevuto ieri insegnamenti derivanti da una cultura cristiana diventata adesso antropologica/europea.La croce è il simbolo che tutela i più deboli contro i sorprusi, contro le ingiustizie.Anche la bandiera europea è un vessillo che porta impresso il marchio del cristianesimo. Sia i colori, che i simboli, che la loro disposizione in tondo sono stati ripresi direttamente dalla devozione mariana. Dall’azzurro del cielo alle dodici stelle che sono infatti quelle dell’Apocalisse biblica in cui compare la madonna con in capo una corona. Un frutto dell’idea del designer cattolico francese Arsène Heitz, vincitore del concorso europeo bandito a Strasburgo nel 1955, che nutriva una speciale venerazione per la madonna e che impressionò favorevolmente la commissione giudicatrice presieduta da un belga di religione ebraica. Modifichiamo anche la bandiera europea?Io credo che l’integrazione non significhi abolizione della nostra cultura e delle nostre usanze o negazione delle nostre origini. L’integrazione passa invece nel rispetto dello straniero che viene nel nostro paese e nel metterlo nelle condizioni tali da potere professare la propria fede e il proprio pensiero.

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